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News

Con una recente pronuncia (n. 8034 del 22 aprile 2020), la Corte di Cassazione si è pronunciata sul tema della rilevabilità d’ufficio della avvenuta transazione della lite. In particolare, la Corte, ha espressamente affermato che “l’intervenuta transazione della lite determina l’obiettivo venir meno dell’interesse della parti alla pronuncia giurisdizionale”. Tale carenza d’interesse è altresì rilevabile dal Giudice adito, anche d’ufficio. Venendo più nello specifico al caso di specie, la Suprema Corte ha ritenuto che la pronuncia della Corte d’Appello di Genova fosse viziata da un “insanabile contrasto fra motivazione e dispositivo (…)”. E ciò in quanto – pur dando conto del fatto

Con due recentissime ordinanze (n. 7559 del 27 marzo 2020 e n. 9147 del 19 maggio 2020), la Corte di Cassazione si è pronunciata sul tema del diritto all’oblio (i.e. “il giusto interesse di ogni persona a non restare indeterminatamente esposta ai danni ulteriori che arreca al suo onore ed alla sua reputazione la reiterata pubblicazione di una notizia in passato legittimamente divulgata”, Cass., ord. n. 7559/2020, nella quale è espressamente richiamata Cass. n. 3679/1998), e sulle differenze che intercorrono con il diritto alla riservatezza. Secondo gli Ermellini (Cass. ord. n. 9147/2020): “il diritto all'oblio, a differenza del diritto alla riservatezza,

Il Tribunale di Roma si è pronunciato lo scorso 29 maggio in tema di affitto di azienda, con particolare riferimento alla rimodulazione del canone, nel caso di temporanea chiusura delle attività commerciali dovuta alle misure adottate per contenere il diffondersi della pandemia da Covid-19. Nel caso di specie, l’affittuaria di un ramo d’azienda (inserito in un centro commerciale) ha promosso un procedimento cautelare ex art. 700 c.p.c. nei confronti della proprietaria, chiedendo al Giudice adito: di sospendere l’obbligo di corrispondere tutti gli oneri derivanti dal contratto di affitto di ramo di azienda per il periodo di 6 mesi dal deposito del

Commento all'ordinanza n. 3164 dell’11 febbraio 2020 con cui la Corte di Cassazione ha ritenuto corretto il deposito dell’atto (nella specie controricorso) in cancelleria, non essendo andata a buon fine la notifica a mezzo PEC alla controparte, per essere stata la casella di posta del destinatario “piena” Di seguito il link per scaricare il commento, a cura del partner avv. Curzio Cicala. .2020.03.03 Notifica a mezzo PEC  

Lo scorso 20 febbraio si è tenuto - nell'ambito del ciclo seminariale 2019-2020 - il terzo incontro dedicato al nuovo Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza, dedicato ad un approfondimento relativo alle norme procedurali introdotte dal Codice, con specifico riferimento al procedimento di accertamento dello stato di crisi e di insolvenza dell'impresa. Qui di seguito il link per scaricare l'intervento. 2020.02.20 Norme di procedura

L'of counsel, avv. Giovanni Pesce ha affrontato, in un recente contributo (pubblicato in data 16 gennaio 2020 sul sito della giustizia amministrativa, www.giustizia-amministrativa.it), un tema di particolare attualità: i limiti alla controllabilità e verificabilità delle decisioni (amministrative) assunte per il tramite di algoritmi, anche alla luce di alcune recenti pronunce dei Giudici Amministrativi in materia Di seguito il link per leggere il contributo G.Pesce, Il Consiglio di Stato ed il vizio della opacità dell’algoritmo tra diritto interno e diritto sovranazionale